giovedì 12 febbraio 2015

Come Progettare un Sistema Informativo di Manutenzione Aziendale?

Progettare un Sistema Informativo di Manutenzione è un compito importante e per niente banale, difatti solitamente questo compito viene affidato ad un tecnico o ad un operaio specializzato, che conosce bene i macchinari e il loro funzionamento.

La prima cosa che bisogna fare per progettare un SIM (Sistema Informativo di Manutenzione) è quella di catalogare le strutture fisiche di cui disponiamo in azienda e di scomporle nelle loro componenti essenziali per pianificare le attività manutentive.

Quindi, definire un'anagrafica di ogni macchinario e impianto.

Successivamente, è necessario creare la cosiddetta Distinta di Base per la Manutenzione, ossia un documento per poi individuare facilmente quali sono le risorse necessarie per la manutenzione delle componenti e i tempi di manutenzione, nonché la frequenza di intervento richiesta per ogni singolo componente e i ricambi.

Molte attività manutentive devono essere effettuate a scadenze prefissate, altre sono straordinarie.

Attraverso la definizione di questi elementi è possibile controllare i costi e le periodicità di manutenzione, nonché monitorare la performance e poi, attraverso la disponibilità di dati storici, che diventano sempre più ricchi nel tempo, anche prevedere il funzionamento dei macchinari.

In un SIM solitamente vengono riportati anche i dati relativi a chi si è occupato della manutenzione, in questo modo sarà possibile individuare chi ha contribuito alla gestione dei sistemi nel tempo.

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venerdì 6 febbraio 2015

Manutenzione delle attrezzature di lavoro: ecco, cosa ci raccomanda la Legge

La Manutenzione delle strutture e degli impianti della nostra impresa è prevista dalla Legge, infatti, com'è riportato sul TU 81/08, è fondamentale che il datore di lavoro si preoccupi periodicamente della manutenzione delle attrezzature della sua azienda.

TU 81/08 - TITOLO III - Capo I - Art. 69-71

Innanzitutto, è necessario che le attrezzature di lavoro siano "installate ed utilizzate in conformità alle istruzioni d'uso", in secondo luogo "oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza"

In particolare:
1) "le attrezzature di lavoro la cui sicurezza dipende dalle condizioni di installazione" devono essere sottoposte a "un controllo iniziale" [...] e "ad un controllo dopo ogni montaggio in un nuovo cantiere o in una nuova località di impianto, al fine di assicurarne l'installazione corretta e il buon funzionamento";
2) "le attrezzature soggette a influssi che possono provocare deterioramenti suscettibili di dare origine a situazioni pericolose" devono essere sottoposte:
  • a controlli periodici, secondo frequenze stabilite in base alle indicazioni fornite dai fabbricanti, ovvero dalle norme di buona tecnica, o in assenza di queste ultime, desumibili dai codici di buona prassi;
  • a controlli straordinari al fine di garantire il mantenimento di buone condizioni di sicurezza, ogni volta che intervengano eventi eccezionali che possano avere conseguenze pregiudizievoli per la sicurezza delle attrezzature di lavoro, quali riparazioni, trasformazioni, incidenti, fenomeni naturali o periodi prolungati di inattività;
Inoltre:
I risultati dei controlli devono essere riportati per iscritto e, almeno quelli relativi agli ultimi tre anni, devono essere conservati e tenuti a disposizione degli organi di vigilanza.